Chi sono
Master Tourrouge
Essere un Master, un Maestro, è per me far partecipe l’allieva ai miei riti ed all’estetica delle mie pratiche, senza violenza gratuita o brutalità. La soddisfazione di un’inclinazione perversa sprovvista dell’aspirazione alla bellezza del gioco non fa parte del mio essere, del mio stile.
L’allieva deve nutrire una cieca fiducia in me, nel suo Maestro, anche se il piacere che le procuro è basato dalla paura del non sapere prima come sarà il dressage. Paura, dove però non c’è spazio per il rischio, dove tutto è realizzato senza brutalità.
La sorpresa e la paura compaiono in cima alla lista delle sensazioni che amo imporre alla mia allieva.. Per lei sarà magica la sensazione provata in quei momenti, in cui la realtà scompare del tutto per immergerla in un sol colpo nel film delle sue fantasie più perverse.
Procurare gioie e piaceri sottili, con intensità, senza più alcun pudore, farle superare i limiti che credeva insuperabili.
Essere Master è donare…donare piacere, con esperienza, con pazienza, per ottenere in cambio il piacere della schiava…farla bere alla coppa dell’estasi.
Vedere una soumise godere del suo stato, in una posizione infamante, esposta alla vista degli ospiti e delle invitate, la porta a raggiungere un settimo cielo mai visitato prima: prova un tale piacere che le tramano tutte le membra, è scossa da convulsioni, inondata di sudore e di gratitudini liquide che fuoriescono dal suo sesso. Vorrebbe dire basta, ma dirà “ancora” quando membri sconosciuti la prenderanno.
Qui vi è un punto fondamentale per un Maestro: comprendere e valutare con somma precisione le capacità di resistenza della schiava. Esiste un limite…e questo limite il Maestro non deve mai superarlo…lui sa che esiste…la schiava no: questa è una delle fondamentali differenze.
In quei momenti il mondo esterno, la vita quotidiana restano fuori: ci immergiamo in un universo popolato delle più folle fantasie condivise. E’ l’esperienza del Maitre a saper guidare la navicella nella tempesta delle emozioni che Lui ha saputo scatenare, senza che a nessuno sia recato danno. Come in una danza dionisiaca i nostri spiriti danzano come drogati in un universo dove lo sballo, di ben altro genere di quello generato dagli stupefacenti, regna come un imperatore sui sensi e nelle
menti delle schiave.

