
APPARTENENZA
BDSM è l’acronimo di Bondage e Disciplina (BD), Dominazione e sottomissione (DS), Sadismo e Masochismo (SM) ed è una realtà vissuta nei modi e termini già affrontati nel precedente post.
Per chi è nato realmente con una natura, sia essa Dominante o sottomessa, tale realtà è semplicemente, naturalmente, necessariamente il proprio modo di vivere, di essere e di Amare.
Immagino lo strabuzzare di occhi meravigliati e forse increduli nel leggere la parola Amore in un contesto BDSM, ma ricordo che non si parla di chi vive il BDSM per gioco, per interpretazione di ruoli, per patologie psichiatriche o altro, ma di persone normalissime, venute al mondo con questa natura che né è anche dote e a volte pesante fardello in un certo senso.
Tralascio volutamente il discorso trito e ritrito di una società che non può comprendere e che non accetta tutto questo come “normale” quando invece nella realtà è ben più che “normale”, sia pur nella ristrettezza della definizione che la stessa società “sapientemente” elargisce nel suo giudizio. La reale definizione sarebbe naturale ma andiamo oltre.
Madre natura sa sempre ciò che fa, che sia un terremoto, un uragano, un eruzione vulcanica etc…eventi indubbiamente devastanti, sconvolgenti ma non per essa, piuttosto per l’uomo che ne subisce il suo naturale vivere, ancor più quando cieco non ne rispetta le sue leggi, non rendendosi conto di essere parte integrante di essa. E per questa semplice quanto indiscutibile legge di natura (per l’appunto) la nascita, comprovata storicamente, di particolari nature, creature della natura stessa, atte ad un essere e vivere diversamente da quello che è definito il “socialmente accettabile” è cosa per ovvietà è assolutamente "normale" (naturale) che ne dicano i benpensanti.
In ciò per una natura Dom vi è sempre un complementare in una natura sub e viceversa sia pur nella rarità di tali nature e nelle difficoltà dell’incontro, non solo in un effettiva realtà di nature ma del proprio necessario complementare che permetterà l’unione ed il compimento di entrambi.
Nell’unione in coppia di fatto, di due nature opposte e complementari, appartenenti alla natura e realtà BDSM, vi è sostanziale differenziazione anche in quel sentimento profondo che è l’amore, rispetto alla “canonicità” data dal senso comune, definita Vanilla e non a titolo dispregiativo.
L’amore di un Master verso la propria schiava e della schiava verso il Padrone di sé è un sentimento totale, assoluto, di profondità e legame difficilmente comprensibile da chi né è estraneo. E’ un’amare estremo, esattamente come è definito dalla società “estremo” il rapporto di coppia stesso, anche se in realtà per chi lo vive in base alla propria reale natura è assolutamente naturale quanto necessario e cosa che appare non chiara ai più, fatta di realtà e buon senso.
E’ il proprio modo di amare, di rapportarsi, di essere, di viversi e di giungere alla propria pienezza e felicità assoluta, ovvero al proprio compimento.
Se in un rapporto Vanilla o tradizionale che dir si voglia, vi è un rapportarsi, con diritti, doveri, libertà e responsabilità paritarie nel vivere un sentimento d’amore (anche se troppo spesso si rivela effimero, falso e unicamente quanto tristemente “di comodo”), in un rapporto di coppia BDSM vi è molto più di ciò che traspare in superfice. Vi sono anzitutto i primi due fondamentali, presenti tanto nel Master quanto nella schiava, che sono la consapevolezza di sé stessi e l’accettazione di sé stessi. Da questi altri quali il riconoscimento dell’opposto, il riconoscimento della complementarietà, il profondo sentimento di appartenenza che per una schiava è fortissimo sentore interiore, l’amore totale e totalitario etc. Proprio per questo l’amore di una coppia BDSM è estremo, ove un Master accetta il dono totale ed incondizionato di sé da parte di una schiava che lui stesso ha riconosciuto. Schiava che rimette totalmente sè stessa in altrui mani, la sua libertà, i suoi diritti, il suo corpo, il suo cervello, il suo cuore, la sua stessa vita, accettando la volontà di colui che, accettandola, ne è divenuto Padrone. Atto di ultima doverosamente libera scelta con reciproco e profondo Amore.
In tale profonda forma d’Amore vi è certamente l’enorme e pesante macigno della responsabilità del Master data dal possesso della propria schiava, che ricordiamolo è una persona che volutamente, consapevolmente, liberamente si fa oggetto di proprietà, attraverso il riconoscimento di tutti i fondamentali che devono essere obbligatoriamente presenti e che il Master con amore protegge, cura e guida in tutto e per tutto.
Stupirebbe sapere che se una schiava fosse a letto con l’influenza, sarebbe il Master a prendersi cura della sua salute anche “cucinandogli” un brodino caldo e imboccandola?
L’accudire ciò che appartiene comprende anche questo, ecco perché affermo la protezione, la cura e la guida in tutto e per tutto da parte di un Master, anche se questo è solo un banale esempio.
Il suo amore concreto e non fatto di parole è ciò, quanto lo è la frusta che impietosa segnerebbe le sue carni, donandogli l’onore di portare su di sé la “firma” Padronale nel correggerne gli errori, nell’accrescerla, nel migliorarla, nel proteggerla, nell’educarla, addestrarla, plasmarla al suo Dogma, onorandola ed in questo amore profondo, compiendola, permettendole di essere libera d’essere semplicemente e naturalmente ciò che è.
E’ in questo rapporto di coppia Dom/sub, di possesso ed appartenenza, l’elevazione di entrambi al compimento ultimo del loro essere ed in ciò vi è un amore che definire assoluto è certamente espressione limitante.
Ed è un Amore talmente assoluto che può accadere che un Master non accetti la schiava quale proprietà, proprio per il suo bene, ben sapendo di andar contro sè stesso bene, il suo compimento, le sue necessità, senza inganno alcuno.
Il monito di tutto ciò è che una schiava deve non solo provare profondo sentimento di appartenenza, non solo deve provare amore, non solo deve devozione, ma deve anzitutto trovare anche nel Master la presenza di tutti i fondamentali e verificare ancor prima di annullarsi in lui (che non significa spersonalizzazione) che siano concretezza. Lo deve a sé stessa nella consapevolezza della sua preziosità di raro Diamante.
Analizziamo ora, con un sorriso le differenze tra incontro e compimento tra una coppia Vanilla ed una BDSM, tenendo presente quanto detto e la diversità di natura.
Coppia Vanilla: L’incontro, il piacersi, l’innamorarsi, il convivere ed infine con il presupposto sia tutto perfetto l’unione in matrimonio.
Coppia BDSM: L’incontro, il riconoscersi, il riconoscere i fondamentali, il sentimento di appartenenza per la schiava e il sentimento di possesso per il Master, l’accettazione in valutazione ed anche qui con il presupposto sia tutto perfetto, il contratto che determina quel "per sempre" di compimento reciproco.
Non trovate anche voi analogie tra una coppia Vanilla ed una BDSM? Certo, vi sono perché entrambe sono persone che vivono semplicemente il loro essere.
Di: MASTER BRAIN